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Illuminazione 8 Anni 5 Mesi fa #2848

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Ciao,
Tengo il mio ficus retusa in casa, in un posto non proprio illuminato. Io so che la luce del sole che passa dalle finestre fa male al bonsai visto che brucia le foglie. Ma perché allora molti siti che ho consultato dicono di scegliere per il bonsai una posizione luminosa anche quando è in casa? Dovrei cambiare posto?
Secondo punto. Lo tengo in cucina. Ho letto che l'aria dovrebbe avere un bel tasso di umidità per favorire la miglior crescita dell' alberello. Visto che in cucina, appunto, si cucina e l'aria si secca, dovrei cambiare posizione?Scusate il giro di parole.
Ritornando all'umidità, Vivo in una città con un alto tasso di umidità, il bonsai starebbe meglio fuori? Anche di notte?
Inoltre, ogni qual volta la temperatura lo permette(vivo vicino Napoli quindi ciò accade molto spesso), metto il bonsai fuori, alla luce diretta del sole. Sul sito dice che se la temperatura è inferiore ai 15° il bonsai dovrebbe stare all'interno,la maggior parte delle altre fonti, invece, indicano come temperatura minima i 10°; quale delle due fonti è maggiormente attendibile?
Grazie anticipatamente.

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Illuminazione 8 Anni 5 Mesi fa #2864

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Ciao anche a te.
Vanno precisate un po' di cose e scusa se sarò quasi pignolo, ma sarà bene capirsi.

La luce rappresenta per le piante la fonte di energia vitale, come per noi il cibo.
Dobbiamo però tenere sempre presente in che modo vivono le piante ed oltre a cercare di ricreare lo stesso ambiente fin dove ci è possibile, quando possibile non lo è non dobbiamo interrompere il confronto.
Quindi ammesso (ma non concesso) che in una cucina giunga la stessa luce che c'è all'esterno, non possiamo non accorgerci che c'è una minore ventilazione che potrebbe essere una causa (ma sicuramente una concausa) dei malesseri che la pianta manifesta facendo bruciare le foglie.

Mi raccomando nel distinguere bene le foglie bruciate da quelle che marciscono! Le cause sono diverse.

Nessun bonsai va tenuto in casa. I ficus non fanno eccezione, ma accade che non siano adatti ai nostri climi italiani e che quindi si sia costretti a ricoverarli perché come anche tu scrivi, non sopportano il gelo (ovvio).
Precisiamo alcune cose.

Le piante non si devono spostare che poche volte l'anno. Non si devono mettere dentro e fuori come i canarini.
Il clima di Napoli immagino che riuscirebbero a sopportarlo molto meglio del clima di Milano.
Per non correre troppi rischi però ad un milanese converrebbe tenere i ficus in serra leggermente riscaldata, basterebbe impedire discese della temperatura al di sotto dei 10-15 gradi.
Forse per un napoletano la serra sarebbe un po eccessiva, ma il clima ultimamente fa dei brutti scherzi e gelate e nevicate a primavera non sorprendono più nemmeno in Sicilia.

Sia al nord che al sud chi possiede un garage luminoso ed areato oppure nel suo palazzo dispone della tromba delle scale abbastanza luminosa cerca di approfittarne.

L'umidità serve, ma la cucina così come il bagno passano dll'umido al secco e poi ancora all'umido magari eccessivo con notevole frequenza, non sopportabile per tutte le piante.
L'umido è più pericoloso del secco, è traditore.
Inoltre l'umido all'esterno è una cosa, all'interno è un'altra.

La questione dei 10 o dei 15 °C credo che vada presa con prudenza e tolleranza.
Cosa vuol dire misurare 15 gradi o più e poi trascurare che magari di notte si scende sotto zero per parecchie ore?
Osservando come varia la temperatura nell'arco delle 24 ore (ci sono dei siti che lo mostrano) non sempre ci fideremmo più a lasciare le piante senza protezione.

Quello che va protetto comunque sono le radici, quindi in pratica tutto il vaso. La pianta soffre poco o niente, mentre le radici si sbriciolano per effetto del continuo congelamento/scongelamento.

Avvolgendo il vaso in qualsiasi materiale coibente (cioè che riduca e rallenti la trasmissione del calore) avremo garantito una eccellente protezione.
Secondo me nemmeno qui al nord serve una particolare attrezzatura, ci si può arrangiare con poco, davvero poco.
In passato ho utilizzato scatole di cartone riempite di carta di giornale appallottolata, in cui ho deposto e poi ricoperto i vasi.
Quando le ho trovate al mercato, gettate via da chi vende il formaggio, ho utilizzato grosse scatole di polistirolo (sciacquate) e riempite allo stesso modo, oppure con foglie secche. Purtroppo le foglie secche non per tutti sono facili da trovare e trasportare.

Pur sapendo di aver aumentato il numero dei tuoi dubbi, penso comunque di averti dato qualche indicazione su come ...interpretare certe cose che si dicono e su come metterle in pratica.
Chiarendo il più possibile gli elementi di dubbio, si comprende meglio quale è il problema e così non sempre la sua soluzione necessita di un esperto.
Per esempio una volta capito cosa è un coibente ed a che cosa serve, non si è obbligati ad acquistare il tipo X che magari si fatica a trovarlo, ma ci si può arrangiare con altro, utilizzandolo in maniera diversa se proprio serve.
Immagino che tu sappia benissimo che cosa sia un coibente e proprio per questo l'ho usato come esempio.

PS le foglie secche avrebbero anche tante altre utilissime proprietà per essere preferite a tutto il resto.
Ringraziano per il messaggio: Mariello

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Illuminazione 8 Anni 5 Mesi fa #2871

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Sei stato più che chiaro. Solo un piccolo dubbio. Hai detto che il bonsai "non va spostato come un canarino". Ciò significa che, se per esempio è possibile spostarlo fuori, il bonsai deve rimanere ugualmente dentro proprio perché non va spostato troppo? Per quale motivo?

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Illuminazione 8 Anni 5 Mesi fa #2873

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Regola numero UNO: un bonsai deve sempre stare fuori; l'elenco dei perché è lunghissimo, ma in gran parte è anche immaginabile.

Si deroga su questa regola per le piante che non resistono nel nostro clima e che fuori sarebbero spacciate, così come le piante che nel nostro clima schiatterebbero se portate al polo o all'equatore.

Quindi è ammissibile che si sia costretti a tenere una pianta all'interno di una protezione, ma la nostra casa è la peggiore soluzione. Meglio una scala condominiale, un capanno degli attrezzi con finestra, una serra fredda.
Se però si vive in città non è facile avere un capanno, un garage che non sia sotterraneo, o regolamenti condominiali che permettano di mettere le piante sulle scale. In questi casi, dove sembrano non esserci alternative, la pianta la si tiene in casa.
Essa "sopporta" questa condizione, ma non troppo volentieri; l'elenco dei perché è lunghissimo.
Noi non ce ne possiamo rendere conto perché all'interno creiamo un clima che faccia stare bene prima di tutto noi stessi e questo ci illude che anche le piante stando al calduccio possano addirittura fare le fusa, ma esse non sono gattini.
Ammesso che in qualche modo riescano ad adattasi, noi ci convinciamo che stiano mooooolto bene, perché a differenza delle piante all'esterno tardano molto a perdere le foglie che addirittura rimangono verdi (finché dura).
Questo però per le piante è uno stress, paragonabile a tenere un essere umano sveglio, con la luce sempre accesa.
Si, è vero, gli occhi indicano che è sveglio, ma ....
Se lo aiutiamo con del caffè prolunghiamo la sua agonia.
In tutti i casi io mi figuro che la pianta in casa sia come una persona che anziché stare nel suo clima naturale stia sotto una bella doccia calda: che bello, a chi non piace? Perfino se dura parecchio.
Ma se le condizioni esterne cambiano, mettere fuori la pianta che stava dentro è un po' come andare sul balcone subito dopo essere usciti dai vapori della doccia. E' una cosa che farei volentieri l'estate, ma non nelle altre stagioni.
Inoltre i tempi delle piante sono molto più rallentati dei nostri. Io suppongo che i nostri anni siano paragonabili ai loro giorni.
Le nostre stagioni corrispondano alle parti della giornata (mattino pomeriggio sera e notte).
Quindi gli spostamenti dentro-fuori visti in quest'ottica diventano una tortura termica, un test di stress.

Conclusione mia personale : sempre fuori e se necessario con una protezione adeguata.

Se invece per qualsiasi motivo si decide di tenere una pianta in casa, beh allora teniamocela fino a tarda primavera, senza balletti dentro-fuori.

Per quanto riguarda l'illuminazione, ci tocca entrare nello specifico e ti dico subito che per qual che ho visto fino ad ora, chi tiene una pianta in casa, affinché riceva un po più luce (che comunque sarà sempre carente) ho visto mettere le piante nei posti più maledetti e terribili che si possono immaginare.
L'elenco sarebbe lungo ..... ma qualcuno te lo voglio dire: sul calorifero, sul caminetto, sul microonde, tutti comunque vicino ai fornelli!

Povere piante.
Ringraziano per il messaggio: Mariello

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Illuminazione 8 Anni 5 Mesi fa #2875

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Green condivido pienamente la tua idea e, ora che mi ci fai pensare, le piante davvero dentro stanno male dato che dovrebbero stare fuori, come in natura. Proverò a fare come hai detto anche perché condivido il pensiero. Come hai detto tu nell'altro topic, vorrei provare a proteggere le radici in un cartone pieno di foglie secche però a me sembra strano: le foglie sono davvero capaci di far alzare la temperatura? E secondo te un ficus nella zona napoletana con questa o qualche copertura riuscirebbe a vivere fuori? Logicamente so che non sempre è possibile e so che la tua era una riflessione ma dopotutto hai ragione quindi se ci riesco bene altrimenti lascio stare

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Illuminazione 8 Anni 5 Mesi fa #2876

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Metterò qualche altro puntino sulle "i".

Prima di tutto ti dico che la tua risposta smaschera una mia contraddizione apparente.
Quando dici "in natura" non fa una grinza se però si pensa alle piante autoctone, quindi si dovrebbe forse dire "nella loro specifica natura".
In questo modo diventa chiaro che la "specifica natura" per esempio di un olmo è differente dalla "specifica natura" di un ficus.
Da ciò deriva che se qui a Milano (ma credo in quasi tutto il nord Italia) un olmo va decisamente tenuto fuori, un ficus andrebbe decisamente tenuto fuori se fossimo nella sua zona, nella sua "specifica natura" che non è certo quella milanese e forse somiglia poco anche a quella napoletana.

Ecco perché pur sostenendo che in casa sia decisamente peggio, se si decide di metterla fuori serve almeno un ...cappottino, magari di foglie.
Hai ragione a domandarti se le foglie davvero innalzano la temperatura. Beh, i materiali coibenti non hanno la possibilità di innalzare la temperatura, perché non apportano nessun calore ed in effetti non sarebbe nemmeno la loro funzione perché un coibente deve limitarsi ad ISOLARE il caldo dal freddo (e viceversa) rendendoli utili sia per le soluzioni estive che per quelle invernali.

Le foglie non sono il migliore coibente che ci sia, ma hanno alcune proprietà che le rendono particolarmente adatte alla protezione delle piante.
1) Innanzi tutto sono naturali e si degradano senza inquinare.
2) Decomponendosi sviluppano un calore impercettibile, ma sufficiente in effetti ad aumentare la temperatura sotto di esse.
Per mia esperienza, nella fase di fermentazione le foglie addirittura fumano! Ma accade anche all'erba falciata e lasciata in un mucchio nel giardino.
Comunque questo effetto lo si nota meno quando la quantità e lo spessore di foglie è limitato alle esigenze di piccoli vasi bonsaistrici.
Ecco perché io ho preferito riunire sei vasi in una scatola di polistirolo col fondo bucherellato, e poi coprire tutto con queste benedette foglie (quelle di farnia producono anche un profumo gradevole).
3) Il mucchio di foglie non essendo uno strato continuo come lo sarebbe per esempio il polistirolo, innaffiare le piante protette (per quel pochissimo che serve) è molto più facile.

Concludo dicendoti che vivere a Napoli per un ficus deve essere senz'altro meglio che vivere a Milano (e non solo per i ficus).
Però non saprei se escludere la necessità di protezioni per le piante da tenere all'esterno. Io non vorrei correre il rischio.
L'unico ficus che ho avuto mi ha lasciato alcuni anni fa. Le mie piante attuali sono tutte autoctone, quindi in grado di sopportare il bello ed il brutto del clima milanese. Come già detto però questo vale per le piante in generale, ma vale meno per le piante in vaso perché hanno le radici più esposte alla temperatura dell'ambiente, cosa che non accade alle piante in piena terra.
Per questo motivo alle mie piante ho dato quella minima protezione che per i ficus a Milano, non sarebbe sufficiente.
Ho disposto tutte le mie piante su di un piccolo scaffale da €10 che poi ho letteralmente imbustato nel TNT.
Infatti con un paio di euro ho preso un rotolo da 10 metri, ne ho tagliato un pezzo alto poco più del doppio dello scaffale e delle piante sul ripiano più alto: circa 5 metri.
L'ho ripiegato ottenendo un doppio strato di TNT da 2.5 metri e ne ho poi cucito solo i bordi lunghi, ottenendo una vera e propria busta che ho fatto indossare allo scaffale.
Quello poche volte che ho innaffiato le piante, ho dovuto solo "alzare la gonna" a questa serretta che ne è risultata.

Un grande rischio delle serre chiuse si presenta se sono messe in un luogo dove il sole riesce a raggiungerle.
Quando fa freddo, poco o tanto, il sole non disturba, ma se capita durante l'inverno una di quelle giornate di precoce e calda primavera, si assiste ad una vera cottura! In genere capita quando ci si assenta da casa per qualche giorno.
Intendiamoci, la luce è comunque necessaria ed anche abbondante se si può, ma il sole diretto no, non va bene o meglio è rischiosissimo.
Ringraziano per il messaggio: Mariello

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Illuminazione 8 Anni 3 Mesi fa #2991

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Scusate ma mi intrometto in questa discussione in quanto.mi sa che pure io sono fra quelli che hanno messo un bonsai in un posto terribile.. piu precisamente sul frigorifero in cucina che è la stanza piu luminosa di casa.. pensando che l'aria con i fornelli si seccasse ho messo uno strato di argilla espansa e acqua tra il sottovaso e il vaso che vedo ogni 2gg si asciuga quasi completamente.. puo essere un rimedio alla brutt posizione oppure devo cambiare stanza?

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Illuminazione 8 Anni 3 Mesi fa #2993

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Nessuna intromissione, non ti preoccupare: il forum serve a questi scambi di idee e suggerimenti.
Se poi non sono nella sezione più adeguata, sarà un moderatore a spostarla e ad avvertirci, ma non credo che questo sia il caso.

per i tuoi dubbi:
a prescindere dalla stanza che hai scelto, lo sbaglio è proprio di tenere una pianta in casa.
Tranne un po' di eccezioni, da cercarsi non certo fra i bonsai (alberi in vaso), le piante non conoscono un "dentro", ma vivono esclusivamente fuori.
Dentro possono sopravvivere, ma che ci riescano o no ne pagano il prezzo, a secondo delle condizioni.

Aggiungiamo che sopra il frigorifero è sopra qualcosa che scalda, e non è certo quello che serve ad una pianta, ma nemmeno i fornelli.
Questo tuo esempio dimostra che perfino le migliori intenzioni ci fanno commettere in buona fede dei grossi errori.

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Illuminazione 8 Anni 3 Mesi fa #2994

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Lo tengo dentro adesso che fuori la notte va anche sotto lo zero.. conto di metterlo fuori a primavera..
Mi consigli di tenerlo in un altra stanza? L'accorgimento dell'acqua più argilla espansa nel sottovaso ha un senso?

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dentro o fuori? 8 Anni 3 Mesi fa #2995

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Capisco, buttandola fuori correrebbe dei rischi, ma anche quelli all'interno non sono minori.
L'accorgimento dell'argilla espansa un senso ce l'ha, ma oltre ad essere una variabile in più aggrava il malessere di una pianta che dovrebbe stare fuori.
Un'altra stanza sarebbe sicuramente meglio, ma in ogni stanza c'è qualche minaccia e questo devi vederlo tu, sempre facendo il confronto con l'esterno, ma ridimensionando il nostro terrore per le temperature basse.
Ringraziano per il messaggio: Haast

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