La pizzicatura assume significati diversi a seconda della pianta di cui si parla. L'elemento "unificante" che rende i vari tipi di pizzicatura una sola pratica è l'uso delle dita come strumenti da taglio
Nei pini, i giovani germogli crescono formando dei rametti glabri sui quali solo successivamente spunteranno gli aghi, simili a candele (e pertanto chiamati così). Pizzicando la candela, ovvero spezzandola con le dita, si riduce la crescita della pianta e si favorisce la formazione di vegetazione piccola e compatta.
Nell'acero (soprattutto il palmato), in primavera, quando la gemma si apre producendo le prime due-tre coppie di foglie (gli aceri sono a foglie opposte), con delicatezza si strappa l'ultima coppia, la più piccola in cima al neonato germoglio, per accorciare la distanza fra i nodi fogliari e ottenere una ramificazione molto fine. In altre piante con foglie alternate la pizzicatura, eseguita come nell'acero, serve a indebolire un ramo troppo vigoroso rallentandone la crescita e rimpicciolendone le foglie.
Nel ginepro la funzione della pizzicatura è, in un certo senso, intermedia a quelle ora esposte. In primavera i rami più vigorosi produranno dei germogli molto allungati e con aghi radi: se desideri lasciarli crescere non li tocchi, lasciandoli ingrossare per potarli più tardi durante la stagione quando inizieranno a lignificare, o addirittura durante l'inverno se vuoi farli sviluppare al massimo. Al contrario, se sono crescite che non rientrano nel progetto che hai in mente, quando sono ancora verde tenue e fragili le strappi con delicatezza alla base, la crescita sarà contenuta e favorirai la formazione di germogli più piccoli e fitti nella regione dove hai agito. È una operazione quasi sempre primaverile (dato che in genere i germogli delicati e sottili di cui si parla vengono prodotti in primavera, ma ciò non toglie che si possa ripetere se la pianta è tanto vigorosa da produrre crescite lunghe anche in estate) e che in genere si effettua su bonsai maturi, perché, come spero di aver spiegato, le sue funzioni principali sono rallentare la crescita e infittire la vegetazione, che sono operazioni più importanti per il mantenimento di un bonsai già maturo che non per uno in formazione, che deve produrre vegetazione forte che il bonsaista possa "scolpire".
Non mi stressi affatto, tranquillo, anzi spero che le mie risposte un po' troppo corpulente siano comunque facili da capire xd