Ciao, benvenuto/a.
Questo è un argomento importante e fai bene a voler chiarire con una certa precisione ogni suo aspetto.
La mia personale convinzione però è che la precisione non sia affatto necessaria per quanto riguarda la quantità dell'acqua.
Provo a spiegarmi meglio per evitare di essere frainteso.
L'irrigazione è importantissima, ma se osservi la natura ti accorgi che non distribuisce l'acqua col bicchiere graduato.
Noi avendo le piante in vaso dovremmo invece farlo, ma solamente se i nostri vasi non lasciassero fluire l'acqua all'esterno.
Infatti grazie a quel foro (che se funziona bene può bastare) tu puoi riversare anche 20 litri in un vasetto che ne contiene a malapena mezzo, perché tutto l'eccesso fuoriesce e la pianta non si ubriaca.
Nel vaso rimarrà tanta acqua quanto è il volume del vaso, dopo aver sottratto il volume del terriccio e quello delle radici. Misurarlo è facile, avendone la curiosità, ma ci servirebbe soltanto in caso dovessimo fare economia di acqua.
Insomma il vaso è un "sistema" che nonostante tutti gli altri difetti che possiamo attribuirgli ha almeno questo vantaggio.
Quello di cui ci si deve preoccupare, è la possibilità che l'acqua che diamo alla pianta ristagni nel terriccio e faccia ammalare le radici e poi morire la pianta.
Incredibile. Farebbero più danni 100 cc che rimangono lì nel vaso piuttosto che 20.000 cc. (20 litri) che passano veloci e lasciano il terriccio bagnato per breve tempo!
Ma è così.
sembrerebbe un discorso fatto per tranquillizzare, ma è proprio il contrario.
Il pericolo è subdolo, ipogeo, non lo si vede o perlomeno lo si vede poco.
Con la prima nostra pianta poi abbiamo spesso la convinzione che il terriccio in cui è stata messa, sia stato scelto da esperti.
Nella maggior parte dei casi però si tratta si di esperti, ma di esperti in qualcosa d'altro. Di terriccio ne sanno meno di noi principianti e poi non gliene importa nulla.
Non facciamo però d'ogni erba un fascio perché in molti vivai trovo persone volonterose, disponibili e competenti.
Ma di solito la prima pianta la si compera altrove....
La manifestazione successiva alla perdita di salute della pianta ed alla caduta delle foglie preceduta dal loro annerimento, è l'odore insopportabile che il terriccio assume ed a ben guardare anche il suo aspetto. Nelle stagioni vegetative molti animaletti vi stabiliscono la loro residenza.
Per concludere il mio consiglio è di valutare approssimativamente il volume del vaso ed innaffiare con una leggera abbondanza, fino a vedere perlomeno che l'acqua fuoriesce da sotto.
Questa è anche una verifica che ripeteresti in ogni occasione ed inoltre aiuterebbe il terriccio a non avere "bolle di aria" al suo interno.
Importante quindi sarebbe osservare con che tempi il terriccio si asciuga.
Io direi che il tempo sarebbe eccessivo se impiegasse più di un paio di giorni ad asciugare.
Considera che quello che tu puoi vedere è solo la superficie e che sotto di essa non sappiamo con esattezza lo stato delle cose.
Qui puoi fare la tua esperienza con diversi sistemi, tutti più o meno empirici, per capire come il tuo terriccio se la cava.
I risultati però cambiano da pianta a pianta, da stagione a stagione, dal vento, dalla temperatura, e soprattutto dalla composizione del terriccio.
La composizione da tutti preferita è con un percentuale di materiali drenanti piuttosto alta.